AZIENDA ITTICA

Il Lago è rifornito di acqua dolce attraverso alcuni canali di raccolta delle acque piovane, realizzati durante le opere di bonifica, e da poche sorgenti le cui portate attualmente si sono ridotte a causa dell’intenso prelievo di acque di falda ad uso irriguo.
Fino al 1980, la maggior parte del carico eutrofizzante era costituito dalle acque fognarie della città di Sabaudia e dalle acque di scarico di alcune aziende agricole dedite ad attività zootecniche.
Successivamente al 1980, le acque nere sono state deviate e, previo trattamento depurativo, riversate in mare. Attualmente sono immesse nel lago le acque del bacino imbrifero, in parte coltivato e in parte boschivo.
Le problematiche del Lago di Paola sono, tuttavia, ampiamente note: progressivo aumento della salinità, scarsa circolazione delle acque, fenomeni di eutrofizzazione e proliferazione algale, inquinamento da fonti esterne.
Il Lago ha, infatti, un’estensione della linea di costa molto elevata, con “bracci” che penetrano nell’entroterra, creando aree di potenziale accumulo di nutrienti e di freno alla circolazione idrica.
I maggiori apporti per il ricambio delle acque derivano dalle azioni di marea, che in estate devono, tuttavia, essere aiutate da pompe idrovore.
L’afflusso di acqua dolce è ormai minimo, anche a causa dello sfruttamento della falda per usi irrigui, con conseguente pericolo di ingresso di acque marine e di un significativo incremento della salinità.
A tutto questo, che già incide negativamente sul mantenimento del proprio metabolismo auto depurativo, si aggiunge la forte urbanizzazione del territorio circostante, ricco di attività produttive agricole e zootecniche, fonte di apporti azotati e di modifiche radicali del contesto ambientale.
Le cause coincidono, quindi, con la forte pressione antropica, con la modifica dei sistemi di afflusso di acqua dolce, nonché con alcuni peculiari aspetti morfologici del bacino.

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